Guida Pratica ai Test di Usabilità per Siti Web

Introduzione ai test di usabilità per siti web

Fare un test di usabilità significa osservare delle presone che provano ad utilizzare un sito che si sta implementando (o che è già stato implementato), al fine di capire come semplificare l’utilizzo o avere conferma che è facile da usare.

Esistono due tipi di test: quantitativi e qualitativi.

Il test quantitativo si pone l’obbiettivo di dimostrare qualcosa e lo fa misurando dei parametri come la percentuale di successo (quante persone riescono a completare il compito richiesto) e il tempo di riposta (quanto tempo impiegano per completare il compito richiesto).
Il test quantitativo è scientificamente rigoroso, definisce protocolli, raccoglie dati con cura, e il numero di partecipanti deve essere ampio per ottenere conclusioni statisticamente valide.
Questi test sono in genere più costosi e tendenzialmente vengono eseguiti da agenzie specializzate.

Il test qualitativo ha invece l’obbiettivo di ottenere informazioni per migliorare il sito individuando i problemi di usabilità più gravi.
I test qualitativi consentono di modificare il protocollo, gli osservatori seguono le sessioni e alla fine segnalano solo i problemi principali, e i test possono essere fatti con un numero minimo di utenti .
Questi test sono a basso costo e tendenzialmente possono essere eseguiti internamente, per questo vengono anche definiti “test di usabilità fai da te”.

I test di usabilità qualitativi funzionano perché tutti i siti hanno problemi di usabilità più o meno seri, e nella maggior parte dei casi sono anche semplici da individuare (specie quelli più gravi).

Il test di usabilità qualitativo: guida per il facilitatore

Questo tipo di test andrebbe fatto già in fase di sviluppo di un sito (con un minimo di funzionalità da testare) con cadenza mensile.
È sufficiente una volta al mese perché in una sessione, mediamente, si scoprono problemi che possono essere risolti nel giro di un mese. Inoltre la pianificazione dei test richiede circa tre settimane.

Solitamente i test vengono fatti la mattina e il pomeriggio è dedicato al debriefing.
Alla sessione giornaliera partecipa il team di sviluppo e gli stakeholder.

Il facilitatore è colui che organizza e prepara i test e che fisicamente il giorno del test seguirà gli utenti durante la sessione.

Vediamo ora nella pratica come organizzare un test di usabilità.

1. Cosa testare

La prima cosa da fare è ovviamente decidere cosa testare.
In una sessione da 50 minuti/un ora, circa 35/40 minuti sono dedicati ai compiti pratici. La scelta di quanti compiti testare dipende quindi da quanto tempo si presume impieghino per essere completati.

La scelta dei compiti dipende molto dal tipo di sito. Ad esempio in un e-commerce un utente deve essere in grado di trovare velocemente il prodotto che sta cercando, registrarsi e completare l’acquisto.
I compiti devono essere contestualizzati e convertiti in scenari in modo da dare tutte le informazioni utili per completare un compito.
Gli scenari andranno scritti su fogli separati da consegnare all’utente.

Esempio: Acquisto di una cartuccia a colori.

La tua stampante (se non hai una stampante sarà la HP Photosmart C4280) sta esaurendo l’inchiostro a colori. Non hai mai utilizzato le cartucce rigenerate, quindi decidi di acquistarne una.
Non hai la carta di credito, quindi pagherai con bonifico bancario.

Gli scenari vanno testati. Questo è veramente importante perché può capitare durante le sessioni che ci si blocchi perché, per vari motivi,  uno scenario non può essere completato.
Ad esempio, considerando lo scenario riportato sopra, sul sito può non essere stata caricata la cartuccia per la stampante consigliata, oppure è disponibile solo una cartuccia e dal secondo utente non si riesce più ad acquistare.

2. Reclutare gli utenti

Secondo Steve Krug (esperto di test di usabilità) sono sufficienti 3 utenti per ogni sessione, in quanto mediamente sono abbastanza per rilevare molti più problemi di quanti poi si riusciranno a risolvere.

Generalmente gli utenti vengono ricompensati con un incentivo che può variare dai 25 ai 100 €.
Questo valore può essere corrisposto con buoni INPS o con altri tipi di buoni (ricaricabile per telefonino, buoni su Amazon, Apple Store o Google Play, etc.)

Per Krug la scelta degli utenti da testare può avvenire in totale libertà, non è necessari concentrarsi sul pubblico target.
Il reclutamento può essere fatto con annunci sui Social Network.

Ecco un esempio di annuncio:

“Stiamo selezionando per [giorno sessione] degli utenti per dei test di usabilità su un sito web.
Si tratta semplicemente di eseguire delle attività su un sito di un nostro cliente, in modo da permetterci di capire se un utente che non lo conosce riesce ad usarlo.
Il test durerà circa un’ora, si terrà la mattina presso [sede del test], ed il rimborso spese è di [valore corrisposto].”

La fase di reclutamento dovrebbe iniziare circa tre settimane prima del test.
Una volta raccolte le risposte all’inserzione andranno selezionati e contattati i tre utenti più interessanti. Una cosa importante da valutare è la loquacità: durante il test l’utente dovrà pensare ad alta voce e parlare il più possibile, se vi sembrano timidi forse non sono le persone indicate.

Agli utenti selezionati andrà spiegato che la sessione durerà circa un’ora, che si tratterà semplicemente di utilizzare un sito (rassicurando che non ci saranno test da compilare, a volte chi viene selezionato lo chiede) e che la sessione video verrà registrata (lo schermo quindi, non il loro volto).

Infine è necessario identificare un sostituto. Il sostituto entra in scena se uno dei selezionati non si presenta, deve quindi essere a disposizione nel breve, per questo è più comodo sceglierlo tra i propri collaboratori, ma ovviamente non devono conoscere il sito oggetto del test.

3. Preparare la sessione di test

La settimana prima del test vanno preparati gli incentivi per gli utenti e testati gli strumenti che verranno usati per la sessione:

  • Per la partecipazione degli osservatori è sufficiente Skype (condividendo lo schermo).
  • Per la registrazione si può utilizzare un software free come Open Broadcaster https://obsproject.com/

Un paio di giorni prima della sessione bisognerebbe:

  • Inviare un promemoria agli osservatori (team di sviluppo e gli stakeholder) e ai 3 utenti.
  • Fare i test pilota sugli scenari procurandosi i dati utili (come ad esempio i dati per la carta di credito di test o gli accessi di un account di test nel caso l’utente non voglia o non possa registrarsi inserendo i propri dati).
  • Preparare i documenti per i partecipanti:
    1. Scenari su fogli separati e consenso registrazione per gli utenti
    2. Istruzioni e scenari su un foglio per gli osservatori

4. Il giorno del test

Come detto, la mattina si susseguiranno i tre test. Gli osservatori potranno seguire tramite skype la sessione, per chi non potesse partecipare sarà disponibile la registrazione.

Prima delle sessioni vanno chiusi tutti i programmi che possano interrompere i test (client e-mail, impostare lo stato skype su occupato, etc). Va inoltre aperta una finestra del browser su un tab anonimo (vuoto o su Google ad esempio) e preparato il bookmark con la home del sito.

Accolto il primo utente si procederà con la firma del consenso alla registrazione e con alcune domande utili per capire il livello di utilizzo di Internet dell’utente (lo usa per lavoro? Fa normalmente acquisti sul web? Etc.)

Si procederà poi con l’analisi della home page: l’utente dovrà raccontare cosa pensa mentre scorre la home del sito, se capisce di cosa tratta e cosa si può fare, ma non deve per il momento cliccare su nulla.

Al termine di questa fase si inizia con gli scenari preparati. È importante che l’utente faccia tutto sempre parlando ad alta voce. Capiterà che non lo faccia, il compito del facilitatore è sollecitare l’utente a pensare ad alta voce.

Al termine dei compiti si potranno dedicare alcuni minuti se gli osservatori hanno domande.
Completata la sessione va interrotta la registrazione e congedato il partecipante con il suo incentivo.

Il pomeriggio sarà dedicato al debriefing. Sarà compito del facilitatore guidare la riunione.
Ogni osservatore dovrebbe aver segnato i tre principali problemi di usabilità individuati per ogni utente. Quindi  per ogni osservatore potremmo avere da un minimo di 3 problemi (se tutti gli utenti hanno riscontrato gli stessi problemi) ad un massimo di 9 (se ognuno dei 3 utenti ha riscontrato problemi diversi).

I problemi vanno elencati e ordinati per livello di gravità.
Una volta individuati i problemi, vanno trovate le soluzioni. In linea di massima vale questa regola: trovare la modifica più semplice da apportare che possa minimizzare il problema per la maggior parte degli utenti.

Approfondimenti

Steve Krug – Usabilità. Individuare e risolvere i problemi – Tecniche Nuove (26 agosto 2010)

 

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